REGGIO EMILIA – Tre mesi è un periodo di tempo che può essere considerato adeguato per un’operazione che non è affatto semplice? Secondo il sindaco di Reggio Luca Vecchi non proprio. E così il primo cittadino interviene sulla tempistica indicata dal vescovo per l’area dei capannoni dismessi. Una dichiarazione, quella di Monsignor Camisasca, che evidentemente non era stata concordata con gli altri soggetti e che ha creato qualche imbarazzo.
“Non condivido le parole del vescovo – dice Vecchi – la fretta non porta mai a buoni risultati e le soluzioni muscolari non appartengono alla cultura di questo territorio”.
Sulle Ex Reggiane non siamo all’anno zero, specifica, con fermezza, il primo cittadino: “Veniamo da tre anni di lavoro da parte del volontariato laico e cattolico, da parte di alcuni parroci, dei servizi sociali del Comune e delle forze dell’ordine. Un lavoro complessivo che ha impedito che la situazione creasse ulteriori problemi”.
Che tempi potrà avere allora il percorso anti degrado? “Credo che entro il prossimo inverno potremmo raccogliere i risultati di questo lavoro e che la politica del corridoio umanitario potrà essere di esempio anche per altre realtà del nostro Paese”.
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