REGGIO EMILIA – Danish Hasnain, lo zio di Saman, avrebbe negoziato per indicare agli inquirenti dove la ragazza era stata sepolta. E’ quanto emerge da un’intercettazione tra l’imputato e un’agente di polizia penitenziaria. Un’audio, rinvenuto nel telefono di quest’ultimo nell’ambito di un altro procedimento. L’agente è infatti indagato nel caso del presunto pestaggio del 3 aprile scorso ai danni di un detenuto del carcere della Pulce.
Danish avrebbe fatto trovare il corpo in cambio dell’arrivo in Italia di sua moglie e di una garanzia sulla protezione della donna. Nella registrazione, che risale al 25 ottobre 2022, sempre lo zio della 18enne vittima di femminicidio, afferma anche che da diversi mesi stava chiedendo al suo difensore, che allora era Domenico Noris Bucchi, di negoziare con la procura. Ma senza esito.
Pare così che il corpo della ragazza avrebbe potuto essere trovato 6-7 mesi prima. Ne è convinto il procuratore capo Calogero Paci, che ha depositato l’audio inquadrandolo anche come elemento utile a valutare la volontà del cittadino pakistano di fornire un apporto collaborativo in un momento antecedente a quello delle sue rivelazioni sul luogo di sepoltura, individuato in pratica un anno fa, il 16 novembre 2022, quando Danish Hasnain cambiò difensore. A Bucchi subentrò Liborio Cataliotti.
La Corte d’Assise ha tuttavia rigettato l’accoglimento dell’audio, contenente anche, tra le richieste dello zio, quella di portare un fiore sulla tomba della nipote. La decisione della Corte è arrivata alla fine dell’udienza che ha concluso la fase istruttoria del processo. Nell’udienza rilascerà dichiarazioni Shabbar Abbas, il padre di Saman, hanno fatto sapere i suoi difensori.