REGGIO EMILIA – Proseguono i disagi per gli studenti che da Reggio devono far rientro nei comuni della bassa Reggiana. Siamo andati al nuovo polo di via Fratelli Rosselli e abbiamo raccolto la testimonianza di Camilla Incerti, 16enne studentessa del Motti che ogni mattina prende due autobus: il 71, da Campegine a Piazzale Europa, e il 22 che la porta a scuola.
Purtroppo ogni giorno deve fare i conti con ritardi e corse per arrivare in tempo a prendere i mezzi pubblici. “Devo prendere l’autobus alla mattina presto, alle sette, questo significa svegliarmi verso le sei se va bene – ha detto Camilla ai nostri microfoni – Poi dobbiamo arrivare in stazione, in Piazzale Europa, e prendere il 22 che ci porta qua a scuola e spesso è in ritardo. Per l’uscita invece dobbiamo uscire 20 minuti prima se va bene, correre e riuscire a prendere il 22 delle 13:45 che è sempre pieno. Nel caso sia in ritardo all’arrivo in stazione a Reggio dobbiamo prendere l’autobus dopo e arriviamo a casa alle 17.30“.
I disagi per i ritardi hanno come vittime non solo gli studenti ma allo stesso tempo anche i genitori. “Comporta ore di scuola perse, arriva a casa tardissimo quindi fino a sera tardi deve studiare per i compiti – ha dichiarato Sara Fontanesi, madre di Nicole, studentessa del Motti – Per noi genitori è un grande disagio perché o dobbiamo uscire prima oppure dobbiamo chiedere a qualcuno di venirli a prendere. Se ci è capitato di chiedere dei permessi lavorativi per venire a prendere mia figlia? Assolutamente sì. Cosa vi sentite di chiedere? Io chiedo che per il numero 71, siccome l’ultimo autobus parte dal parcheggio di piazzale Europa alle 14:10, di farne uno che magari parta alle 15:30“.
Disagi che toccano anche i professori, costretti a fare i conti con gli studenti che entrano in ritardo o devono uscire in anticipo per prendere i mezzi. “Vanno avanti con gli argomenti e una persona perde sempre quei 20/30 minuti per prepararsi e uscire. Molte volte devono tornare a spiegarle nuovamente i ai professori non è che siano molto contenti di questa cosa”.
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