REGGIO EMILIA – Un tram che si chiama desiderio e che adesso si può davvero desiderare. Non lo storico film con Marlon Brando, ma un vero tram capace di muoversi in sede propria, su strada, ma anche di utilizzare la ferrovia “normale”.
E’ questa la grande novità e la grande speranza del Comune che entro il 30 maggio candiderà il progetto di tranvia al nuovo bando ministeriale, con il sostegno della Regione, altra novità, e appunto forte di questa grande novità tecnologica e normativa: la possibilità di utilizzare i tram sulla linea ferroviaria Reggio-Guastalla, nel tratto tra la stazione storica e la Mediopadana. Una vera rivoluzione, non solo per Reggio Emilia.
Il ministero dei Trasporti ha appena concluso il tavolo di lavoro che dovrebbe portare alla modifica normativa per consentire l’uso promiscuo delle linee ferroviarie e quello di Reggio diventerebbe un progetto pilota, con una forte componente sperimentale. Il Comune ha colto la palla al balzo, chiesto ad Andrea Spinosa e ad Architecna di adeguare il progetto precedente e ottenuto il pieno sostegno della Regione, ribadito giovedì in Provincia, dall’assessora Priolo. Entro il 30 maggio la domanda al ministero sarà presentata, ma le possibilità sono sensibilmente aumentate grazie alla forte innovazione della proposta.
In attesa di vedere nel dettaglio il nuovo progetto, che l’assessora alla Mobilità sostenibile, Carlotta Bonvicini, presenterà appena ultimato, si sa già che il resto dell’impianto non cambierà di molto. La volontà dell’amministrazione è collegare con il tram i principali poli attrattori della città sull’asse nord-sud, da Rivalta a Mancasale, toccando la zona ospedaliera, le ex-Reggiane, la cittadella giudiziaria, il polo di via Makallé e lo stadio oltre ovviamente a stazione storica e Mediopadana.
Una moderna tranvia, per trequarti in sede propria, capace di rivoluzionare il trasporto pubblico cittadino e probabilmente cambiare le abitudini di tanti reggiani, almeno per quanto riguarda gli spostamenti quotidiani. Servono, però, 280 milioni, ma stavolta al ministero la partita sembra davvero aperta.
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