REGGIO EMILIA – “Quando è uscita la la possibilità di utilizzare le risorse della Transizione 5.0 ci siamo attivati per fare alcune tipologie di investimento: impianto fotovoltaico, macchine a risparmio energetico e diciamo eravamo pronti per la chiusura di tutto l’investimento. Abbiamo già attivato mutui, ordini dei macchinari mancavano alcuni dettagli per completare proprio l’operazione di accreditamento al fondo e ce lo siamo trovati chiuso”
Andrea Trinelli è il presidente di Cna Provinciale e titolare della Trinelli S.r.l. un’azienda storica di Roteglia di Castellarano, attiva dal 1967 nella carpenteria metallica e lavorazione della lamiera con 14 addetti. È tra le imprese reggiane che hanno scelto di investire puntando sul fondo Transizione 5.0, impegnando oltre 120 mila euro.
La chiusura improvvisa dello sportello online ha però creato forte incertezza e acceso proteste, non solo dal mondo economico. Un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha riaperto uno spiraglio: i termini per presentare le domande sono stati prorogati fino al 27 novembre.
Un passo avanti, ma giudicato insufficiente dagli imprenditori, che chiedono regole stabili e una programmazione almeno triennale per pianificare investimenti senza sorprese.
Chiarisce Trinelli: “Diversi imprenditori nel territorio reggiano sono rimasti fuori dalla possibilità di caricare la prenotazione dei fondi. Le imprese hanno bisogno di stabilità, di programmazione, cose che spesso e volentieri ci vengono negate o si ragiona sempre per spot e per piccoli periodi. Anche questo questo Piano di Transizione- conclude-ha avuto una decorrenza molto breve da giugno a ottobre. Per un’impresa è un tempo brevissimo, fare investimenti e attivare dei finanziamenti richiede tempo”
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