REGGIO EMILIA – L’incidente di Gaida ha riaperto il dibattito sulla sicurezza lungo la via Emilia verso Parma. Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Reggio, Luca Vecchi, che in questo momento si trova in Mozambico per un viaggio diplomatico.
“Io credo che in questo momento – ha detto – sia fondamentale manifestare un sentimento di vicinanza ai familiari delle vittime. A meno di 24 ore da una tragedia di questo genere, penso sia l’atto dovuto che una città in termini di buon senso deve dichiarare di fronte a una vicenda come questa”. Dal Paese africano Vecchi, in costante contatto con la polizia locale, ha seguito ogni aggiornamento sullo schianto di Gaida. Una tragedia che getta sempre più nello sconforto i residenti delle frazioni della via Emilia verso Parma, che si dicono addolorati e feriti di fronte all’ennesimo incidente.
Afferma Maria Cristina Guarnieri, vicepresidente dell’associazione Mattone su Mattone: “Ci sentiamo sempre più distanti dalle istituzioni, con cui abbiamo cercato di dialogare in questi anni e sentiamo che si è aperta come una voragine”. L’associazione da anni ormai chiede interventi per ridurre il traffico, aumentare la sicurezza, limitare la velocità dei mezzi e invita le istituzioni alla manifestazione del 3 dicembre in città. “Prendano coscienza – conclude la Guarnieri – di quello che non è stato fatto fino a oggi per ridurre i rischi di questi eventi terribili e da lì comincino a lavorare con molta determinazione perché queste cose accadano il meno possibile”.
“Stiamo lavorando con tutti gli attori coinvolti per la variante alla via Emilia da Corte Tegge a Sant’Ilario, ma parliamo di un’opera complessa – le parole del sindaco sulla Via Emilia bis – Una strada è uno spazio pubblico e se è intasata di traffico deve essere riorganizzata anche con infrastrutture alternative, ma in una strada occorre anche stare in un quadro di regole e c’è un principio di responsabilità individuale che è anche un principio di responsabilità collettiva e tutto questo credo centri il giusto con la via Emilia Bis”.
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