REGGIO EMILIA – “Non possiamo far altro che rimetterci al buon lavoro della procura e della giustizia, perché abbiamo fiducia e crediamo nella giustizia“. Sono le parole del segretario provinciale del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, Michele Malorni. “Speriamo che quanto prima possa ritornare la serenità nel reparto”.
Malorni ci tiene a far sapere che il nucleo investigativo centrale e il nucleo investigativo regionale hanno condotto le indagini sull’episodio avvenuto in un corridoio il 3 aprile scorso e ripreso dalle telecamere. ”La polizia penitenziaria è anche questo – dice – certo non è giustificabile il comportamento, se accertato nelle dovute sedi, degli agenti in questione, ma la gran parte di noi svolge questo mestiere con abnegazione e passione’.
Il sindacato più volte ha denunciato episodi di violenza nei confronti degli agenti, rimasti anche feriti, questa volta però la situazione è capovolta e solo le indagini l’hanno portata alla luce. ‘Il detenuto in questione – spiega Malorni – si era già distinto per comportamenti che violavano le norme in diversi istituti penitenziari, tra cui quello di Parma’.
La sospensione degli agenti dal servizio per un anno o 10 mesi ora aggrava la situazione di carenza di personale contro cui i sindacati si battono da tempo. ‘Mancavano già 50 agenti rispetto all’organico previsto, ora salgono a 60, l’amministrazione centrale ci ha assicurato che arriverà personale di supporto da altre realtà, poi a fine luglio dovrebbe esserci un’integrazione’.
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