REGGIO EMILIA – In tribunale si sono conclusi oggi gli interrogatori di garanzia fissati per la vicenda del presunto pestaggio di un detenuto del carcere della Pulce. Quattordici i poliziotti della penitenziaria indagati, dieci dei quali sottoposti alla misura cautelare della sospensione dal servizio, tra questi cinque agenti devono rispettare inoltre l’obbligo di firma.
Soltanto uno dei dieci lavoratori comparsi davanti al giudice Luca Ramponi, ha deciso di rispondere alle domande, fornendo la propria versione dei fatti. L’indagato in questione ha raccontato di essersi comportato in modo legittimo e lo ha fatto principalmente commentando le registrazioni della videosorveglianza del carcere. Filmati che sono agli atti. L’uomo, difeso dall’avvocato Sinuhe Curcuraci, ha affermato di non avere usato né forza, né violenza contro il detenuto e di essersi trovato di passaggio durante i momenti ripresi dalle telecamere.
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