REGGIO EMILIA – Parliamo della drammatica situazione sulle isole Tonga. A quattro giorni dalla colossale eruzione del vulcano Hunga Tonga si sa ancora pochissimo su come stanno vivendo gli abitanti. Tra i tongani in apprensione per i propri cari c’è Viliami Vaki, vice allenatore del Valorugby, lo abbiamo sentito.
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“Speriamo aggiustino il cavo”. Il cavo di comunicazione sottomarino che mette in connessione Tonga col resto del mondo, tranciato dallo tsunami provocato dall’eruzione vulcanica, è tra i danni principali che l’arcipelago oceanico sta affrontando. Non prima di febbraio comincerà il ripristino. Le poche informazioni finora sono affidate a qualche telefono satellitare. “L’unica che dà delle notizie è il consolato australiano”.
Viliami Vaki, 45 anni, ex campione della palla ovale e vice allenatore del Valorugby, è originario del gruppo di isole chiamato Vava’u. Là vivono i suoi genitori e tre sorelle. “Ho sentito l’ultima volta i miei subito dopo la prima esplosione. Tempo dieci minuti ed è saltato ogni collegamento”.
Le immagini dall’alto dell’avvenuta distruzione continuano a fare il giro del mondo, mostrando villaggi spazzati via e ogni superficie coperta dalla cenere. Non appena questa sarà rimossa dall’aeroporto, potranno arrivare i primi aiuti aerei, mentre due navi militari sono già partite dalla Nuova Zelanda. Con lo spettro del covid ad aggiungersi ai timori, visto che finora l’arcipelago era stato risparmiato dalla pandemia.
“La sanità è già in difficoltà, non potrebbe fronteggiare anche il Covid“.
Viliami Vaki – che da tempo si è stabilito a Reggio – si unisce all’appello rivolto alla comunità internazionale, lanciato dal lottatore di taekwondo Pita Taufatofua, un altro dei volti noti sportivi di Tonga: “Non abbiamo tanto a Tonga. Fortunatamente Australia e Nuova Zelanda sono subito accorse a dare una mano al nostro popolo”.
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