TOANO (Reggio Emilia) – Due imprese di carpenteria metallica sono finite nei guai per lo sfruttamento di tre operai clandestini, impiegati nell’attività lavorativa approfittando del loro stato di bisogno, e altri tre assunti in nero. Rilevate anche mancate conformità ai requisiti di legge degli ambienti di lavoro.
I controlli dei carabinieri di Toano e dell’Ispettorato del lavoro di Reggio Emilia sono stati condotti nei giorni scorsi: i militari, impegnati in attività di contrasto al lavoro nero e all’impiego di manodopera clandestina, sono intervenuti nelle due imprese di carpenteria metallica aventi sede nello stesso capannone.
Nel corso dell’ispezione i militari hanno riscontrato l’impiego dei tre operai risultati extracomunitari privi di permesso di soggiorno, e altri tre operai in nero. Gli imprenditori inoltre non avevano provveduto a compilare i documenti di valutazione dei rischi, né assicurato ai lavoratori la formazione idonea per la gestione emergenze, e non hanno provveduto ad avviare il programma di sorveglianza sanitaria previsto.
A carico dei due titolari quindi, un 46enne residente nel Modenese e un 51enne abitante nel Reggiano, sono stati adottati i provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali per impiego di manodopera irregolare e per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Contestate anche ammende e sanzioni amministrative per circa 65mila euro.