REGGIO EMILIA – Il contatto tra la questura e la Pallacanestro Reggiana è stato pressoché immediato. E’ avvenuto nel momento in cui i tifosi aggrediti ad Atene stavano per essere accompagnati in hotel per essere, alcuni di loro, successivamente medicati. Ai dirigenti del club, che per primi sono accorsi in aiuto dei quindici sostenitori del gruppo noto col nome di Arsan, è stato chiesto se la situazione fosse sotto controllo e se, eventualmente, c’era qualche richiesta da inoltrare alla polizia italiana.
Nelle ultime ore, poi, la Digos di Reggio ha comunicato agli omologhi collegi greci la disponibilità a rendersi utili alle indagini necessarie a trovare i responsabili dell’agguato. La collaborazione tra le due autorità di polizia per il momento resta di tipo informale. A complicare l’individuazione degli aggressori, che hanno lanciato bottiglie, oggetti pesanti e anche sferrato cingiate, il fatto che abbiano agito col volto travisato e in mezzo a una nube provocata da estintori e fumogeni, come mostrato dalle immagini finite, assieme alle testimonianze, al centro degli accertamenti.
Momenti di alta tensione, su cui ora sta facendo chiarezza anche la giustizia sportiva oltre a quella ordinaria. E’ attesa entro la settimana la decisione del giudice unico della Basket Champions League, la competizione europea cui partecipano Aek e Unahotels. Il risultato resterà invariato: 68-59 per i padroni di casa, che però potrebbero dover fare i conti con una multa e con la squalifica del proprio campo di gioco.
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