REGGIO EMILIA – Tra la provincia di Reggio e quella di Parma all’altezza di san Polo c’è un ponte che supera l’Enza e collega i due territori. La riforma delle province ha abolito qualche competenza ma non ha cancellato i confini. Ecco che i cartelli blu che riportano i nomi delle province scritti in bianco hanno ancora un valore. Quando un territorio finisce c’è pure una digonale rossa sul nome della provincia il cui territorio lascia spazio a quello del vicino. Dovrebbe essere tutto chiaro ma alla questura di Parma questo dettaglio è sfuggito.
I fatti risalgono a qualche giorno prima del derby del 2 settembre scorso. Qualche supporter granata imbratta la strada con una scritta decisamente offensiva che si rifà al prodotto della funzione intestinale associato al nome della squadra crociata. Due carabinieri colgono sul fatto gli autori e qui comincia il caso perchè è il questore della città ducale a sanzionarli con un daspo indicando nell’atto che il fatto sarebbe successo nel comune di Parma malgrado i Carabinieri avessero indicato che il luogo dell’accaduto fosse San Polo d’Enza provincia di Reggio Emilia.
La foto non soltanto evidenzia che la scritta è in territorio reggiano ma la strada confina con il comune di Traversetolo. Quello di Parma non c’entra proprio nulla. E così i tifosi invocano la geografia e dunque il caso viene archiviato per incompetenza territoriale. E’ vero che oggi esistono i navigatori satellitari che ci risolvono ogni problema di orientamento ma la cara vecchia geografia è ancora in certi casi una materia indispensabile.
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