REGGIO EMILIA – Dopo i suoi Swan Lake, Carmen e Giselle, Dada Masilo, coreografa e danzatrice del Sudafrica, nota per le sue interpretazioni uniche e innovative, torna ad avvicinare i grandi classici della danza avvicinandosi, questa volta, alla Sagra della Primavera di Stravinskij. Ma non è la fusione e la sovrapposizione di danze e bagagli culturali differenti a muovere questa volta la coreografa, che sembra invece rivolgersi al minimalismo e all’energia della danza Tswana, nata nel Botswana e unica per ritmo ed espressività. «Malgrado la mia formazione fino a oggi non ho mai studiato il movimento Tswana – racconta – eppure è parte della mia cultura e delle mie origini».
Cosa è oggi un sacrificio? Ed è davvero necessario per il cambiamento? A partire da queste domande la coreografa costruisce un nuovo tessuto narrativo che la conduce a lavorare sulla sua identità: i canti collettivi, i riti ma anche il dolore e la sofferenza che gli umani possono infliggersi vicendevolmente. Con una comunità di 12 interpreti in scena, Masilo presenta il suo spettacolo come un punto interrogativo sulla possibilità di raccontare e scrivere una nuova Storia che possa liberarci dalla crudeltà.
Mercoledì 17 novembre, ore 20,30
Teatro Ariosto
The Sacrifice/ The Dance Factory
coreografia Dada Masilo
musiche di Ann Masina, Tlale Makhene, Leroy Mapholo
danzatori Dada Masilo, Sinazo Bokolo, Julia Burnham, Zandile Constable, Liyabuya Gongo, Refiloe Mogoje, Thandiwe Mqokeli, Lwando Dutyulwa, Thuso Lobeko, Thamsanqa Majela, Llewellyn Mnguni, Steven Mokone, Lebo Seodigeng, Thami Tshabalala, Tshepo Zasekhaya












