REGGIO EMILIA – Giornalista e scrittore, il “nostro” Piergiorgio Paterlini, nostro nel senso che è reggiano di Castelnovo Sotto, ha già prodotto parecchi testi per il teatro, ma è al debutto nel cinema. Anche se a disegnare il suo futuro prossimo bastano gli scritti del passato. Grandi società di produzione come Ibc Movie e 42 hanno messo gli occhi su due dei suoi venti libri. La prima casa cinematografica, per intenderci la produttrice de “Il traditore”‘, film con Pierfrancesco Favino candidato agli Oscar 2020, ha comprato i diritti di “Bambinate”, uscito nel 2017. Racconta di inquietudine, di violenza, della ferocia dell’infanzia. “Già mentre lo scrivevo mi sembrava un film”, ha detto Paterlini, ospite di Decoder. La produzione era già ad un ottimo punto quando, come per quasi tutto il resto, poi è arrivata la pandemia. Ma pare che ci siamo. “Ho visto film finiti e montati che non sono usciti, quindi non posso scommetterci, ma a luglio sapremo”.
42, che per Netflix ha prodotto il notissimo Sanpa, vorrebbe fare un docufilm tratto da “I brutti anatroccoli”, andando a pescare molto più indietro nel tempo. Paterlini lo ha scritto nel 1994. Racconta di cinque uomini e cinque donne che si sono visti respingere affettivamente, sul lavoro o nella società per il loro aspetto. Tralascia il senso soggettivo di bellezza o bruttezza per concentrarsi sull’oggettività, che esiste, dice Paterlini, ed è un taboo. Per questo ” brutti anattrocoli” rimane attuale anche dopo quasi 30 anni. “Non parlo di chi si rifà un ritocco al naso, parlo di chi è respinto per questo; ma nessuno avrà mai il coraggio di dire: non ti voglio perché sei brutto. E’ un grande rimorso della società”.
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