REGGIO EMILIA – Sono circa 90mila i test sierologici effettuati dalla Regione a oggi su personale sociosanitario, assistenziale e forze dell’ordine, categorie considerate più a rischio in un’indagine epidemiologica che ha l’obiettivo di capire come sta circolando il virus.
Il 5% delle persone sottoposte a test ha sviluppato gli anticorpi, quasi la metà è risultata positiva al Covid 19. I numeri sono stati illustrati ieri sera dall’assessore alla Sanità Raffele Donini nella diretta Facebook assieme al sindaco Luca Vecchi. Ora possono chiedere i test anche le aziende e i privati cittadini, magari entrati in contatto con persone positive: solo però con prescrizione medica e a pagamento. “Il medico di base è in grado di orientarli – ha detto Donini – ad esempio se nel loro condominio ci sono dei positivi…”.
Sono quattro, tra città e provincia, i laboratori analisi accreditati dalla Regione per poter effettuare i test sierologici: due a Reggio, uno a Novellara e uno a Rubiera. L’assessore Donini è stato chiaro: se il test dovesse avere esito positivo, si resta in isolamento. “Il laboratorio è obbligato a comunicare il risultato positivo all’Igiene pubblica, si farà gratuitamente il tampone, ma si entra subito in isolamento. La probabilità che anche il tampone sia positivo infatti è del 50%”.
Donini ha anche assicurato i reggiani che presto avranno il Mire, l’ospedale materno infantile. “Contiamo di mettere la prima pietra tra fine 2020 e inizio 2021, sbloccando un investimento da 35 milioni di euro”.
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