REGGIO EMILIA – Dieci tra fondi e archivi di illustri reggiani e 52 testate di quotidiani e periodici storici saranno digitalizzati e diventeranno patrimonio dell’umanità grazie a un cospicuo finanziamento regionale da 300mila euro. Reggio fa un ulteriore passo avanti nell’informatica umanistica e, con la collaborazione di Unimore e della piattaforma Lodovico media library, mette a disposizione il suo patrimonio culturale a tutti gli studiosi e alle principali istituzioni culturale del mondo. I due progetti, quello dell’emeroteca digitale regionale e quello che riguarda i reggiani illustri, sono stati presentati in Sala Rossa e mirano a rendere sempre più fruibile l’immenso patrimonio documentale e di opere conservato dalla Biblioteca Panizzi e dai Musei Civici. Una vera rivoluzione nel modo di conservare e valorizzare il capitale culturale della città.

Una raccolta di documenti dell’Ariosto
“L’ingresso delle nostre società nel mondo dell’algoritmo cambia radicalmente il modo in cui i cittadini attribuiscono importanza i documenti, e cambiano anche i criteri per selezionarli”, spiega l’assessore alla cultura del Comune di Reggio Marco Mietto.
La novità più importante riguarda la collaborazione con Unimore e l’utilizzo dell’infrastruttura digitale messo a punto dall’università. Un aggregatore di contenuti che consente di mettere a sistema quanto già digitalizzato da diversi enti e istituzioni e di metterli a disposizione di tutti: “Lodovico consegna il patrimonio della Regione Emilia Romagna a un panorama internazionale, tutti gli altri enti che aderiscono a questa tecnologia potranno trovare questo patrimonio e riutilizzarlo”, sottolinea Matteo Al Kalak, direttore del centro dipartimentale DhMoRe di Unimore.

Dall’Archivio Corrado Costa
Il progetto dell’emeroteca digitale regionale consentirà la digitalizzazione di altri 52 periodici storici locali, tra gli oltre 1200 conservati dalla Biblioteca Panizzi, che già ne aveva informatizzati 17, inseriti nella biblioteca digitale reggiana. Tra questi, il bollettino sanitario ‘Sul cholera’ del 1836 e tutti i numeri de ‘Il Crostolo’, uno dei primi giornali locali, edito dal 1859 al 1880. Il progetto dei Reggiani illustri interverrà su 5 fondi di Ludovico Ariosto, Lazzaro Spallanzani, Giovanni Battista Venturi, Gaetano Chierici e della famiglia Pansa e altrettanti archivi: Emilio Villa, Corrado Costa, Stanislao Farri, Loris Malaguzzi e della famiglia Franchetti.
“L’idea di riuscire a tenere virtualmente insieme questi due patrimoni e riuscire a diffonderli sia quello che il digitale più fare più del reale”, chiosa Valentina Galloni, dirigente dei Servizi culturali del Comune di Reggio.