MODENA – Di fronte a 27 vittime e a un’immensa devastazione, materiale e anche psicologica per i popoli di tre regioni, otto anni sono un battito di ciglia. Eppure la ricorrenza sembra piombare sui modenesi all’improvviso, troppo lontana dai pensieri superficiali nelle ultime angoscianti settimane. Domani è l’anniversario del terremoto: la terra cominciò a tremare poco dopo le 4.00 del mattino il 20 maggio 2012 – lo fece una seconda volta in modo devastante, nell’interminabile e tragico 29 maggio, e poi continuò per mesi, non più spezzando le case e le aziende degli emiliani, ma squassandone le emozioni. I danni economici furono stimati in 13 miliardi e mezzo di euro, il 90% dei quali in Emilia-Romagna; un terzo della provincia di Modena riportò danni totali o parziali ad abitazioni private, luoghi di lavoro e beni storico-culturali, oltre 200mila le persone che si videro la vita stravolta; la ricostruzione è proseguita senza sosta ma non è ancora ultimata, e la Giunta Regionale è tornata sul tema questa mattina per illustrare alla popolazione le prossime fasi del processo. In totale sono 6,4 i miliardi già erogati, di cui 5 a privati cittadini, imprese e soggetti attuatori; una macchina dei finanziamenti che è decollata per gradi a causa della burocrazia, con 1,6 miliardi erogati solo nell’ultimo anno. I cittadini rientrati nelle proprie case distrutte dalle scosse sono il 95%, gli edifici ripristinati 7.600, 16mila quelli resi di nuovo agibili, oltre a 5.400 piccole attività economiche. Quanto alle grandi attività economiche, ecco il paradosso: il terremoto mise in ginocchio il distretto biomedicale ma la ricostruzione ne preservò flussi di investimento e capacità occupazionale; e oggi, nel pieno dell’emergenza coronavirus, quel distretto non si è mai fermato offrendo – anzi – risposte estremamente celeri ai fabbisogni di tecnologie terapeutiche e dispositivi di protezione. Tornando alla ricostruzione, resta da completare la parte pubblica tra edifici storici, direzionali e religiosi: i cantieri conclusi sono 527, quelli in corso ancora 669. Seicentotredici i milioni di euro attualmente in fase di utilizzo mentre ulteriori 2,2 miliardi serviranno per “completare la ricostruzione al 100% entro i prossimi tre anni”, questo l’impegno della Regione. Domani intanto l’Emilia ricorda, pur mantenendo le necessarie distanze interpersonali; fermandosi per un istante a ripensare alle sue 27 vittime e ai 13 miliardi di danni rimessi faticosamente assieme; poi tornerà ad occuparsi, con la stessa forza di allora, della sua nuova tragedia, quella che di miliardi ne ha già bruciati 37 e di vittime ne ha mietute più di 450.
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19 maggio 2020Resta da completare la parte pubblica tra edifici storici, direzionali e religiosi: i cantieri conclusi sono 527, quelli in corso ancora 669. Seicentotredici i milioni di euro attualmente in fase di utilizzo