QUATTRO CASTELLA (Reggio Emilia) – Il maltempo non ha fermato l’edizione 2022 del Terre di Canossa, che nel weekend ha visto sfilare 98 equipaggi provenienti da tutto il mondo e altrettante auto storiche (e diverse Ferrari moderne) lungo 670 km in un itinerario che in tre giorni, partendo da Salsomaggiore Terme, ha toccato Barda, Lucca, Pisa, Forte dei Marmi, ancora Barga con arrivo a Quattro Castella.
La gara e il podio
Dopo tre intense giornate di guida, fatte di avvincente sfida, momenti conviviali e rilassanti e paesaggi italiani iconici e meravigliosi, si giunge al termine dell’esperienza e vengono così ufficialmente dichiarati i vincitori dell’edizione 2022. Vincitore assoluto del Terre di Canossa 2022 è l’equipaggio numero 3: Stefano Ginesi e Susanna Rohr su Porsche 356 A 1600 GT del 1959, che vince anche il premio speciale 1° Classificato Senza Coefficiente. Sul secondo gradino del podio della classifica finale assoluta sale l’equipaggio numero 14: Guillermo Acevedo e Amalia Saenz su MG TB del 1939, che vince anche il premio Speciale 1° Vettura Pre War. Infine, il terzo posto va all’equipaggio numero 8: Pablo Diego Lara e Lucia Martin su Fiat 508 S Balilla del 1934, a cui è stato anche attributo il Trofeo Tricolore.
La classifica dedicata alle prove di media va all’equipaggio numero 96: Fabio Vergamini e Anna Maria Fabrizi su Ferrari 488 GTB.
La classifica riservata alle Ferrari moderne vede invece primo l’equipaggio numero 97: Franco Serventi e Daniela Maccini su Ferrari 458 Speciale A. Secondo è l’equipaggio numero 96: Fabio Vergamini e Anna Maria Fabrizi su Ferrari 488 GTB, seguito dall’equipaggio numero 93: Marco Serventi e Luigi Battei su Ferrari 488 Pista.
Il premio speciale 1° Scuderia in classifica è stato attribuito alla Squadra Tartaruga Argentina.
Il premio Under 30 va all’equipaggio 73, Simone Rossoni e Federica Cucchi su Fiat X1/9 del 1973.

Courtesy of Terre di Canossa
Gli equipaggi, provenienti da tutto il mondo, si sono sfidati anche per le coppe internazionali:
• la coppa internazionale per l’Argentina viene vinta dall’equipaggio 14, Guillermo Acevedo e Amalia e Saenz su MG TB del 1939
• la coppa internazionale per l’Australia viene vinta dall’equipaggio 63, Stephen James Lambert e Ruth Lambert su VW Karmann Ghia del 1967
• la coppa internazionale per l’Austria viene vinta dall’equipaggio 40, Peter Brandstätter e Sabine Brandstätter su Porsche 356 A del 1958
• la coppa internazionale per il Belgio viene vinta dall’equipaggio 11, Ivo Nijs e Liliane Lemmens su Lagonda LG 45 Rapide del 1937
• la coppa internazionale per la Germania viene vinta dall’equipaggio 61, Thomas Herold e Marion Herold su Porsche 356 C del 1964
• la coppa internazionale per i Paesi Bassi viene vinta dall’equipaggio 27, Cornis Filius e Maria Filius su Fiat 1100 103 berlina del 1955
• la coppa internazionale per la Svizzera viene vinta dall’equipaggio 3, Stefano Ginesi e Susanna Rohr su Porsche 356 A 1600 GT del 1959
• la coppa internazionale per il Regno Unito viene vinta dall’equipaggio 16, Adrian Martin e Alison Martin su MG TC del 1946
• la coppa internazionale per gli Stati Uniti viene vinta dall’equipaggio 21, David Atcherley Lisa Atcherley su Healey Silverstone del 1950
• la coppa internazionale per l’Uruguay viene vinta dall’equipaggio 29, Daniel Wild Camila Carve su Triumph TR2 sports del 1955.

Courtesy of Terre di Canossa
Attenzione all’ambiente e beneficenza
Confermata per il settimo anno consecutivo l’attenzione all’ambiente, una tematica sempre più importante per l’organizzazione, che ha nuovamente adottato il protocollo CarbonZero e compenserà le emissioni residue di CO2 attraverso la piantumazione di nuovi alberi nell’Appennino Tosco-Emiliano. Per questo motivo, il Terre di Canossa si riconferma unico evento di settore a ‘emissioni zero’.
Quest’anno Canossa si è impegnata nel sostenere i soccorsi alle persone che stanno vivendo la crisi in Ucraina. Nella speranza che questa drammatica situazione si risolva il prima possibile, i proventi di Terre di Canossa verranno interamente destinati all’assistenza delle persone più colpite dal conflitto.