REGGIO EMILIA – Ha sussurrato agli agenti della squadra volanti il soprannome di chi lo aveva accoltellato: “Il napoletano”. Così è conosciuto Alessandro Palladino, il 42enne arrestato venerdì sera con l’accusa di tentato omicidio, mentre la vittima del gesto rimane in condizioni molto gravi, un 33enne col quale gli inquirenti ipotizzano che il presunto aggressore avesse questioni di droga in sospeso.
Emergono nuovi dettagli sull’operazione lampo della questura, iniziata pochi minuti dopo l’accaduto, tra via Filippo Re e via Roma, proprio grazie alla conoscenza degli agenti dei volti, dei nomi e anche dei soprannomi.
Tra i nuovi elementi a disposizione degli inqiuirenti, la sequenza dei comportamenti di Palladino, che dopo la presunta aggressione e poco prima di essere bloccato è corso a casa, poco distante, si è cambiato i vestiti, ha messo il coltello che la polizia ritiene l’arma del tentato omicidio su un davanzale dell’abitazione, ha preso con sè un secondo coltello. “E’ probabilmente una persona abituata a girare armata”, ha precisato Carlo Maria Basile, dirigente squadra volanti Reggio.
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