CORREGGIO (Reggio Emilia) – L’indagato deve restare in carcere. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari, Dario De Luca, in seguito all’interrogatorio di garanzia del 44enne marocchino, responsabile di violenza sessuale ai danni di una 31enne nonché di tentato omicidio della stessa per aver cercato di spingerla nel vuoto, dal quinto piano di una palazzina a Correggio.
L’interrogatorio si è svolto in modalità a distanza. L’uomo ha partecipato dal carcere, dove si trova a partire da mercoledì scorso quando i carabinieri lo hanno arrestato eseguendo il provvedimento di misura cautelare stabilito dal gip. Di fronte al quale, sotto l’occhio della webcam, il recluso si è mostrato visibilmente provato, scoppiando in lacrime in più momenti, sorretto dagli agenti della penitenziaria.
D’accordo col suo avvocato, Giuseppe Caldarola, il 44enne, artigiano di professione, si è avvalso della facoltà di non rispondere limitandosi a fornire le indicazioni inerenti le proprie generalità. Nessun chiarimento sui fatti di cui è accusato. Delucidazioni in merito verranno però fornite nei prossimi giorni, ha fatto sapere il legale, in un secondo interrogatorio che verrà richiesto dopo un’attenta lettura dell’ordinanza emessa dalla procura.
L’episodio risale alla notte di Ferragosto, quando l’uomo ha preteso un rapporto sessuale da una 31enne che da qualche giorno era sua ospite. La donna si è trovata bloccata alle spalle. Divincolandosi ha raggiunto la finestra dell’appartamento. Le sue grida sono state udite da una coppia con l’uomo che è salito al quinto piano del condominio, in aiuto alla malcapitata che, dopo avere rischiato di finire lanciata nel vuoto dal violento, è riuscita a fare entrare il soccorritore. Questi si è subito trovato a tu per tu col padrone di casa dal quale è stato aggredito. Anche di queste lesioni deve rispondere il 44enne che nel giro di qualche istante ha dovuto confrontarsi coi carabinieri.
Al riguardo si è espresso l’Usmia, il sindacato dei militari: “Per invertire rotta e sconfiggere l’allarmante fenomeno, è necessario iniziare dalla cultura. D’altronde, per combattere qualsiasi tipo di criminalità, si ritiene indispensabile la collaborazione di tutti gli attori in campo, compresi i cittadini come ha dimostrato il giovane reggiano. Bisogna superare le barriere dell’omertà e dell’indifferenza, gli ostacoli più difficili che incontrano le forze dell’ordine in una
società, a volte egoista, che corre sempre più veloce ma riflette poco”, si legge in un comunicato.
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