BRESCELLO (Reggio Emilia) – Lascia l’incarico di sindaco e tornerà a svolgere il suo lavoro di impiegata in un’azienda del territorio, ma si dice pronta a una opposizione dura in Consiglio comunale dai banchi della minoranza. Elena Benassi, 35 anni, civica, dopo avere guidato Brescello nel post scioglimento per infiltrazioni mafiose è stata sconfitta dalla lista sostenuta dal centrosinistra rappresentata da Carlo Fiumicino.
Al neo primo cittadino che aveva parlato, appena eletto, di un comune liberato da anni di immobilismo e poca trasparenza, replica così: “Sono parole sconcertanti. Abbiamo parlato di liberazione quando è iniziato il procedimento Grimilde, lì sì che è stata una liberazione”. Benassi sostiene che a determinare l’insuccesso della sua lista sia stato soprattutto l’astensionismo e rivendica la discontinuità con la precedente gestione Coffrini; una discontinuità, invece, messa in discussione più volte anche durante la campagna elettorale: “La mia amministrazione ha sempre cercato di rappresentare tutti, atti come la costituzione di parte civile nei processi o l’assegnazione alla Protezione civile di beni confiscati credo siano una dimostrazione di discontinuità”.
In paese il clima è teso. Lunedì sera sotto casa Benassi è sfilato un corteo, non bene identificato, di auto strombazzanti con tanto di cori di scherno: “Non ho chiamato i carabinieri perché se ne sono andati e non sono tornati, ma avevo già composto il 112 sul cellulare”.
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