ALBINEA (Reggio Emilia) – Domani per l’Italia del tennis, e non solo, è un giorno speciale. Il 10 giugno 2024 resterà infatti per sempre nella storia: per la prima volta da quando esiste lo sport ispirato dall’antico Jeu de Paume, il numero 1 della classifica mondiale sarà del Belpaese.
Non era mai successo prima del 1973 – quando fu introdotto l’attuale sistema computerizzato – e nemmeno dopo. Pietrangeli e Panatta, negli anni d’oro, erano riusciti a entrare tra i primi 5 al mondo, ma la vetta della classifica Atp era rimasta un miraggio. A firmare l’impresa sarà invece Jannick Sinner, 22enne di San Candido, Val Pusteria, che dopo aver regalato all’Italia la Coppa Davis e trionfato nel primo slam dell’anno in Australia, coronerà una scalata rapidissima, iniziata solo 6 anni fa: il 18 febbraio 2018, quando conquistò il primo punto ed entrò in classifica in 1592ª posizione.
La storia tennistica del nostro fenomeno era, però, iniziata due anni prima, al Circolo tennis Albinea. Lasciato lo sci, Sinner si era trasferito a Bordighera all’accademia del maestro Piatti e iniziava a partecipare ai primi tornei. Al Future di Albinea, però, non riuscì nemmeno a giocare perché non aveva abbastanza punti. “Mi ricordo bene che, nonostante questo, rimase qui da noi una settimana – le parole di Cristian Fava, direttore tecnico del Ct Albinea – provando a fare da sparring a chiunque gli chiedesse di giocare. L’impressione che dava era di un ragazzo molto determinato nel provare ad arrivare il più in alto possibile”.
Anche l’anno successivo, ad Albinea, Sinner non riuscì a esprimere le sue potenzialità da predestinato, ma il suo esempio è stato fondamentale per convincere tanti maestri a far seguire ai propri allievi la medesima strada di viaggi, sfide e sacrifici. “Perse una partita da un ragazzo ‘normale’, ma la cosa importante che deve essere presa come esempio è l’ossessione positiva che aveva nel cercare di arrivare a essere un giocatore”.
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