REGGIO EMILIA – Il numero 1 del tennis mondiale, Jannik Sinner, positivo all’antidoping ma assolto dall’Itia, l’agenzia per l’integrità del tennis, perché innocente in quanto da parte sua non ci sarebbe stata né volontà né negligenza per l’uso del clostebol, steroide anabolizzante che aumenta le prestazioni sportive, ma non se assunto per via cutanea.
Una sentenza, quella resa pubblica ieri, che in poche ore ha fatto il giro del mondo; diviso gli appassionati, e gli stessi tennisti, e aperto un dibattito tra gli esperti, in attesa che Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, e l’italiana Nado decidano eventualmente di impugnare il provvedimento. Sinner, secondo quanto si legge nelle 33 pagine del dispositivo dell’Itia, sarebbe stato contaminato dal massaggiatore bolognese Naldi che lo aveva trattato, dopo aver usato una pomata contenente lo steroide, il Trofodermin, per cicatrizzare una ferita al dito mignolo, durante il torneo di Indian Wells, lo scorso marzo. Due positività consecutive, ma per quantitativi infinitesimali. Due sospensioni di pochi giorni e poi la possibilità di tornare a giocare dopo i ricorsi presentati dal giocatore. E così sarà anche ai prossimi Us Open.
Mentre il mondo si divide, da Reggio Emilia arriva la vicenda di Marco Bortolotti, tennista nato a Guastalla nel 1991 che ha ottenuto i maggiori successi in doppio, specialità in cui ha vinto alcuni tornei Challenge ed è attualmente 87° nella classifica mondiale. Lo scorso ottobre il reggiano è risultato positivo al clostebol al torneo di Lisbona, ma come accaduto poi a Sinner è riuscito a dimostrare di non avere colpa e di non aver commesso leggerezze, ossia che la sostanza era entrata accidentalmente nel suo corpo senza che potesse prevederlo.
Esattamente come per il numero 1 del mondo, in qualche mese l’Itia ha concluso l’istruttoria e consentito a Bortolotti di continuare a giocare, a differenza invece di Stefano Battaglino, squalificato per 4 anni sempre per clostebol. Stessa sostanza, stesse indagini, esiti diversi. Nel caso di Bortolotti e Sinner uguale anche la pena subita, la decurtazione del montepremi vinto e dei punti Atp conquistati, nel torneo in cui i due sono risultati positivi, il Challenger di Lisbona e Indian Wells. Diverso invece l’eco della vicenda: di Bortolotti, sino a ora, aveva parlato solo Tennis Magazine lo scorso marzo…
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