REGGIO EMILIA – Il 2021 per la suinicoltura italiana e reggiana non è iniziato nel migliore dei modi. Le cause di questo momento di difficoltà sono dovute chiaramente al Covid, che ha comportato la riduzione del consumo della carne di maiale a causa della chiusura di alcuni canali commerciali. A questo si aggiunge la peste suina, che ha colpito in particolare Polonia e Germania: le mancate esportazioni verso la Cina hanno danneggiato il mercato europeo e italiano. Una situazione che non ha risparmiato la suinicoltura reggiana, dato che la maggior parte della produzione di carne di maiale della Penisola arriva da Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.
Un 2020 che, per quanto riguarda i consumatori, ha portato comunque la buona notizia dell’etichettatura d’origine. Un riconoscimento per il Made in Italy, che abbraccia anche il nostro territorio. Una conquista che racconteremo nella puntata di Agri7 insieme a Maria Cerabona, direttore di Coldiretti, Giordano Casini, responsabile della sicurezza alimentare dell’associazione, e Ugo Franceschini, membro della consulta nazionale di Coldiretti per quanto riguarda la suinicoltura. Nel corso della puntata che andrà in onda stasera, abbiamo visitato l’azienda Agricola Borghi Tiziano, dislocata tra Montecavolo e Pecorile di Vezzano sul Crostolo. Insieme al titolare Tiziano Borghi abbiamo raccontato le peculiarità di questa realtà a vocazione suinicola, con l’allevamento degli animali allo stato semi-brado. Un’azienda a ciclo chiuso, che parte dalla riproduzione dei suoi animali fino alla vendita diretta dei propri prodotti, come illustrato dalla co-titolare Ilenia Borghi. Un viaggio anche alla riscoperta dello storico mestiere del norcino.
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