REGGIO EMILIA – L’ultimo incontro di Interferenze ha affrontato il tema della violenza maschile attraverso “parole, parole, parole”, un’opera diffusa per la città che ha come obiettivo quello di occupare quanti più spazi possibili. I primi luoghi coinvolti dal progetto sono stati la biblioteca Panizzi, la Casa delle donne, lo Spazio Gerra e, da settembre, il liceo Chierici.
Il lavoro dell’artista è nato dall’ascolto dei racconti delle vittime di violenza e delle operatrici che le hanno accolte per essere ri-elaborati e trasformati in una carta da parati che offre un nuovo senso a quel vissuto. Un progetto artistico fortemente voluto dall’assessorato alle Pari opportunità e da Nondasola, che gestisce il Centro anti-violenza e la Casa delle Donne.
Le protagoniste dell’incontro, ovvero l’assessora Annalisa Rabitti e Alessandra Campani, fondatrice di Nondasola, si sono raccontate a partire dall’opera artistica della reggiana Elena Mazzi, condividendo il percorso che ha portato alla realizzazione dell’opera e raccontando l’impegno che tutta la rete anti-violenza sta affrontando nelle attività di prevenzione ed educazione nelle scuole superiori.
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