CORREGGIO (Reggio Emilia) – Martedì 21 marzo alle 20,30 arriva al teatro Asioli di Correggio uno degli spettacoli più apprezzati dal pubblico di tutta Italia nell’ultimo anno: L’Attesa, di Remo Binosi, con Anna Foglietta e Paola Minaccioni e regia di Michela Cescon
“La storia racconta di queste due donne che si trovano a dover vivere la propria gravidanza in uno stato di reclusione perché entrambe sono state abusate – racconta Foglietta – Il personaggio di Cornelia, da me interpretato, è una donna molto nobile, rimasta incinta dopo aver subito una violenza fisica. La sua famiglia decide quindi di recluderla all’interno di una casa di campagna senza concederle nemmeno il conforto di una presenza. A seguito delle sue richieste le viene concessa la vicinanza di una serva: ne nascerà così una relazione non soltanto di amicizia ma anche fisica, emotiva, sentimentale che vedrà il susseguirsi dei mesi con la vicinanza dell’una con l’altra. È un testo che parla di donne, di femminilità, di umanità e del senso profondo dello stare al mondo.
Lo definisco un testo esistenzialista, soprattutto il personaggio di Cornelia al quale è affidato il compito di portare avanti un pensiero soprattutto rispetto al senso dell’esistenza. Ha senz’altro una forma di nichilismo che però viene tradita dalla sua giovane età, mentre il personaggio di Rosa è più concreto e distilla all’interno dello spettacolo perle di saggezza legate al suo essere pragmatico.
Due donne agli antipodi che però si compenetrano perfettamente. Il tema fondamentale all’interno di questo spettacolo è legato all’esistere e allo stare al mondo declinato da due donne (ma potrebbe essere declinato al maschile senza problemi). Il senso profondo di questo testo è proprio che non ha genere nonostante la figura della donna venga toccata con estrema precisione, ed è anzi ciò che alla fine secondo me verrà più evidenziato e che interesserà di più allo spettatore: cogliere la libertà di cui le donne sono veramente capaci, oltre alla grande generosità e trasversalità che queste possono avere quando si tratta di entrare in contatto con la propria natura e la propria esistenza ed essenza”.












