REGGIO EMILIA – Parma vuole l’Alta velocità. Da tempo se ne parla e oltr’Enza non hanno mai fatto mistero di voler contendere a Reggio il passaggio dei treni veloci e di una stazione, la Mediopadana, da sempre mal digerita perché in territorio reggiano. Un sogno che si avvia a diventare realtà. Ieri un altro passo avanti in questo senso. In municipio a Parma è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa tra il Comune e l’Unione Parmense degli Industriali. Obiettivo l’inserimento della Città di Parma nel reticolo dei servizi ad Alta Velocità. Una firma che fa seguito al protocollo sottoscritto a Roma il 30 luglio scorso tra Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile, il Comune di Parma, la Regione Emilia-Romagna e RFI – Rete Ferroviaria Italiana, “finalizzato alla determinazione e condivisione della migliore soluzione per l’inserimento efficace della città di Parma nel reticolo dei servizi ad Alta Velocità, mediante la realizzazione di una stazione dedicata o altre soluzioni infrastrutturali o di servizio”.
Il sindaco Pizzarotti, escludendo ogni competizione con la nostra città, ha parlato di “un nuovo passo avanti verso un progetto che riteniamo strategico per la città, il territorio e anche per la regione”. Per la presidente dell’Unione Parmense degli Industriali, Annalisa Sassi, “è assolutamente necessario, per un territorio con le eccellenze di Parma, restare agganciato ai flussi economici, culturali, informativi, finanziari che lo attraversano e lo connettono saldamente con l’Europa e il mondo”.
In concreto al momento partirà un tavolo tecnico, al centro appunto dell’accordo firmato ieri e che ha la durata di un anno, per consentire l’acquisizione e lo sviluppo di elementi, contributi, studi, idee. Una discussione che entrerà a fare parte del progetto più ampio al centro, appunto, dell’accordo di fine luglio per trovare la migliore soluzione possibile per l’inserimento di Parma nei servizi ferroviari Alta Velocità/Alta Capacità, attraverso la realizzazione di una stazione dedicata nella zona Fiere a ovest della città o altre soluzioni infrastrutturali. Tra le ipotesi anche quella di una redistribuzione di parte degli oltre settanta treni veloci che ora arrivano alla Mediopadana di Reggio. La discussione è solo all’inizio.
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