REGGIO EMILIA – “Credo sia arrivato il momento, lo percepisco per il grado di conoscenza della città, di creare un riferimento che un collettore, un soggetto che raduni intorno a sé forze positive e competenze, per portare non dico a un cambiamento, perché bisogna sempre valorizzare quello che di buono è stato fatto, ma ad un miglioramento connotato da un rinnovamento di mentalità e obiettivi”.
Non l’annuncio della propria discesa in campo, ma quasi. Giovanni Tarquini sta lavorando a una proposta amministrativa per la Reggio del futuro. Una proposta che si colloca nel campo moderato, che nasce slegata dal centrodestra, ma che – come noto – potrebbe essere appoggiata dalle forze di centrodestra. Il noto avvocato ne ha parlato per la prima volta a Il Graffio su Telereggio (e in streaming su Reggionline).
“Si apparenterebbe con il centrodestra? A chi le dicesse ‘allora vai con gente che viene dalla storia fascista’ cosa risponderebbe?”, la domanda del direttore di Telereggio Mattia Mariani. “E’ ora di liberarsi dai mostri del fascismo e del comunismo – la risposta del professionista – le ideologie non hanno niente a che vedere con le soluzioni dei problemi della città“.
Sul nome di Tarquini mancherebbe ancora il via libera dei vertici nazionali del centrodestra. Come commenta questo impasse il diretto interessato? “Le dinamiche partitiche nazionali hanno un valore importantissimo, ma a livello locale ci possono essere soluzioni differenti per risolvere i problemi delle singole città”.
Poi un riferimento ai temi su cui potrebbe vertere la sua campagna elettorale: “Il problema della sicurezza, della condizione del centro storico, della viabilità e dei trasporti“.
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