REGGIO EMILIA – Nel 2020, in seguito alla pandemia, il comune di Reggio aveva deciso di sospendere l’attività di riscossione coattiva della tariffa dei rifiuti. A settembre la sospensione è terminata. Questi sono i risultati dell’attività di accertamento.
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5 milioni e 400 mila euro: è la somma che è stata recuperata dal Comune di Reggio tra ottobre e novembre dopo che sono ripartiti gli accertamenti sulla tassa dei rifiuti. Nel 2020, anno della pandemia, l’amministrazione aveva fermato l’attività di recupero evasione, uno stop che è durato fino a settembre. 4 milioni sono relativi ad avvisi non pagati, il resto arriva da utenze non dichiarate o non corrispondenti al vero. Il dato, dice l’assessore comunale ai tributi Lanfranco De Franco, è in crescita rispetto agli anni scorsi, grazie all’introduzione, da luglio del 2019, della tariffa puntuale collegata alla raccolta porta a porta, in parte calcolata in base al numero di vuotature: “E’ un dato in crescita rispetto agli anni scorsi. Grazie anche alla raccolta porta a porta e alla tariffazione puntuale che negli anni ha permesso di individuare soggetti e posizioni che non erano iscritti in tassa e non pagavano. Siamo ripartiti in maniera importante, con più di 5 milioni di accertato, la lotta all’evasione in ambito Tari ha l’obiettivo di fare pagare a più persone per pagare tutti, quindi andare a recuperare chi non pagava o pagava meno di quello che avrebbe dovuto per fare si che tutti quelli che pagano regolarmente possano pagare un po’ meno”.
Nel 2020, sono stati emessi 39 milioni di euro di fatture ordinarie della Tari, più di 2 milioni di euro in più rispetto alle previsioni, proprio grazie alla tariffa puntuale. Un successo non solo dal punto di vista della lotta all’evasione: “Dal punto di vista dei dati ambientali e dunque della produzione di rifiuto indifferenziato procapite è sceso ed è aumentata la quota di differenziata perchè ormai siamo tra l’85 – 90% di differeziata in aumento”.
Ed è stato possibile ridurre le aliquote Tari: “Nel 2021 abbiamo potuto ridurre le tariffe del 3,5% per le famiglie, di circa il 2% per le utenze non domestiche grazie al recupero di base imponibile grazie all’attività di accertamento, siamo andati a recuperare a persone che non si erano precedentemente iscritte in tariffa”.
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