In questi giorni, nella cassetta della posta, i reggiani si stanno trovando la seconda rata della Tari, per il pagamento del servizio di gestione dei rifiuti. Era stato annunciato un aumento delle tariffe, ma l’importo ha sorpreso, in negativo: se confrontato con la fattura relativa alla prima rata è maggiore di quello che ci si poteva aspettare.
***
REGGIO EMILIA – Il primo confronto appena si apre la busta è con l’ultima fattura arrivata, a giugno: un aumento della seconda rata della Tari, come nel caso che vi stiamo mostrando relativo ad una utenza del comune di Reggio, del 25% rispetto al passato. Che la tariffa rifiuti nel capoluogo sarebbe aumentata era stato annunciato l’estate scorsa, quando Arera, l’autorità nazionale di regolazione del settore, aveva chiesto ai Comuni di riconoscere ai gestori un adeguamento del 13% per far fronte all’aumento dei costi. La giunta aveva stabilito di contenerlo all’8-9%.
“L’importo dell’aumento va calcolato sulla somma delle due rate e confrontato con le due rate dello scorso anno, se si fa questa operazione l’aumento reale è intorno al 10%, che è l’ordine di grandezza che si era prospettato in fase di definizione delle tariffe”, spiega Fabio Testi, coordinatore Ambito Locale di Atersir.
Il 25% del nostro esempio diventa 11% se calcolato sull’intero importo dello scorso anno. Un aumento che comprende due componenti: l’adeguamento per il costo del servizio e una quota fissa per utenza di 6 euro, fissa, da destinare, per disposizioni governative, alle famiglie in difficoltà economica. Gli aumenti delle tariffe sono diverse per ogni Comune e comunque non sufficienti a far fronte all’inflazione. “Per Correggio l’aumento medio che avevamo previsto era intorno al 5%, con i 6 euro l’aumento medio è del 7,4%, l’incidenza dei 6 euro è importante. Per Correggio l’aumento in dieci anni è stato del 12,8% a fronte di un aumento dell’inflazione del 20%”.
Rimane il nodo della comunicazione all’utenza: “Ci sono state tempistiche molto compresse, c’è stato molto dibattito sull’aspetto dei 6 euro, l’Anci aveva chiesto più tempo anche per gestire la comunicazione e anche per il fatto che il beneficio le famiglie lo avranno nel 2026, ma l’opzione non è stata presa in considerazione dal governo e l’aumento è stato introdotto all’ultimo”.
Reggio Emilia Correggio rifiuti costi Tari Atersir bollette tariffa rifiuti Fabio Testi