CORREGGIO (Reggio Emilia) – Perché “Matteo c’era sempre”. Perché “un pezzo di cuore se ne va con lui”. Perché “ci sono state tante risate”: ce ne stanno un’infinità in appena 28 anni di vita; le partite alla Play, le gite in moto, quando ci si perde col navigatore. I ricordi degli amici si sono mescolati alle parole di preghiera e di speranza nella chiesa di Fosdondo.
C’era gente dentro, stipata; fuori, nelle tensostrutture allestite apposta; lungo la stradina di campagna. Nei banchi, nei quali le istituzioni – presenti l’attuale e l’ex sindaco – si sono mescolate a parenti e cittadini. Accanto alla chiesa, un campo da calcio, la passione della famiglia Giavarini.
I funerali di Matteo sono stati un lungo, affollatissimo, silenzioso abbraccio a papà Ivan, dirigente della Virtus Correggio, a mamma Federica, ai nonni, al fratello minore, alla moglie del 28enne, Denise, e a quei due piccolini rimasti senza papà e per i quali hanno parlato i palloncini lasciati andare in cielo a fine cerimonia.
Tutti fermi, immobili, quasi a voler tenere per sempre con sé Matteo. E poi tutti stretti, perché questo dolore ha colpito così forte che affrontarlo da soli è impossibile. Nell’immagine ricordo, il sorriso aperto di Matteo, investito venerdì a Correggio non lontano dal luogo di lavoro da una coppia di turisti tedeschi impegnati in una manovra in auto che non avrebbero dovuto fare. La famiglia ha chiesto a chiunque lo desideri di fare donazioni al Core di Reggio e al gruppo Grade onlus.
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