REGGIO EMILIA – “Abbiamo ancora parecchie aziende agricole che non sono state liquidate per gli espropri subiti negli anni precedenti”. Così Francesco Zambonini, responsabile di Cia per la zona di Reggio città.
Non solo i disagi alla mobilità vissuti dai cittadini di Cavazzoli e Roncocesi, la costruzione della Tangenziale Nord fa discutere anche per il ritardo nel pagamento degli indennizzi alle aziende agricole espropriate. La denuncia è della Cia, che stima in un centinaio, su poco più di trecento aventi diritto, i soggetti che ancora non ha ricevuto un euro, nonostante siano già passati 6 anni dall’inizio del procedimento amministrativo.
“Si tratta – denuncia l’associazione degli agricoltori – di tutti i soggetti che non hanno accettato la proposta economica iniziale di Anas e si sono rivolti alla commissione provinciale espropri“. In qualche caso, non tantissimi per la verità, la perizia della commissione è stata contestata dall’ente strade, e la pratica è ora in discussione presso la Corte d’Appello, ma nemmeno chi ha avuto il via libera, è stato risarcito. Anas, come hanno ribadito i funzionari durante l’incontro al Circolo Rondò, ha già versato la propria parte alla Cassa Depositi e Prestiti, ma i pagamenti sono fermi.
“Così, adesso – tuona la Cia – i cittadini devono pagare un avvocato per seguire l’iter per ottenere il risarcimento dovuto e c’è anche un’azienda zootecnica che sarà costretta a chiudere”.
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