REGGIO EMILIA – Sono state consegnate questa mattina oltre 2.500 firme alla direttrice sanitaria dell’Ausl, Nicoletta Natalini, e al presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, il presidente della Provincia Giorgio Zanni.
Questo l’epilogo della mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil e della Rsu dell’azienda contro il taglio dello stipendio – tramite la non erogazione del salario accessorio – ai dipendenti della sanità. “Durante la raccolta delle adesioni tra i professionisti – hanno detto Gaetano Merlino, Fp Cgil; Gennaro Ferrara, Cisl Fp, e Giuseppe Belloni, Uil Fpl – è emerso un fatto che dimostra quanto le nostre preoccupazioni siano fondate. Ci siamo accorti che con la busta paga di marzo non è stata pagata agli infermieri e agli operatori socio sanitari che lavorano sui pazienti Covid l’indennità contrattuale specifica. Abbiamo chiesto chiarimenti in azienda, ma per il momento nessuna risposta. Stiamo parlando di centinaia professionisti che già questo mese hanno trovato 100 euro in meno sullo stipendio”.
I sindacalisti hanno quindi aggiunto: “In questo scenario servono risposte certe e più assunzioni stabili. Non bastano più gli una tantum citati dalla risposta indiretta dell’assessore regionale alle politiche per la salute, Stefano Donini, che nei giorni scorsi aveva rassicurato lavoratori e sindacati sul fatto che le risorse economiche arriveranno. Non mettiamo in dubbio le sue parole, ma sono fondamentali i tempi”.
A loro ha replicato la direttrice sanitaria di Ausl, Natalini: “E’ plausibile una soluzione a livello nazionale oppure regionale. I fondi ci saranno”.
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