REGGIO EMILIA – Sta suscitando attenzione e al tempo stesso polemiche il progetto di sviluppo urbanistico nei pressi del Conad Le Querce, sul quale ha puntato i riflettori nei giorni scorsi il nostro telegiornale.
Una novantina di appartamenti, circa 7mila metri quadrati di superficie utile per terziario e commercio e parcheggi per 250 posti auto: un piano che interessa una superficie complessiva di circa 150mila metri quadrati. La proprietà dell’area è frazionata tra una dozzina di soggetti proponenti, ma quelli di gran lunga più importanti sono due: la società Acquario dell’imprenditore reggiano Claudio Campani e della famiglia Ghiaroni di Modena e la Diocesi di Reggio che insieme sono proprietari del 70% delle aree.
Ed è proprio alla Diocesi di Reggio che rivolge un appello il movimento ambientalista Europa Verde che in comune sostiene la giunta Vecchi: “Chiediamo – dice il portavoce Duilio Cangiari – a Sua Eccellenza il Vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla di rinunciare al progetto, anche in linea con gli ultimi interventi e quello che la Curia sta portando avanti a beneficio della città. Ricordiamo il Seminario e via Agosti, azioni meritorie”.
La città non ha bisogno di altro cemento rimarca ancora Cangiari: “Questi progetti sono figli di una logica pianificatoria già vecchia alla fine degli anni Novanta. Oggi è obsoleta”.
Sul tema da segnalare anche l’intervento della lista Reggio Emilia in Comune: “Non costruite”, questo l’appello rivolto ai proprietari, la città non ha bisogno di nuove palazzine residenziali e commerciali.
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