CAVRIAGO (Reggio Emilia) – Svastiche sulla panchina arcobaleno di Cavriago. Un gesto vile, che va ben oltre il vandalismo, che colpisce l’intera comunità.
“Danneggiare un bene pubblico che per definizione è “di tutti” e non “di nessuno” è di per sé grave: farlo con scritte cariche di odio e utilizzando simboli di un passato vergognoso per l’intera umanità che bisognerebbe cancellare dalla memoria, lo è ancora di più”. Così la consigliera delegata alle Pari opportunità, Claudia Dana Aguzzoli, esprimendo la condanna della Provincia di Reggio Emilia “per le svastiche che hanno nuovamente imbrattato Cavriago, prendendo di mira la panchina con i colori dell’arcobaleno, simbolo del contrasto alla violenza omo-bi-transfobica, ma anche della pace”.
“Le tragedie a cui stiamo assistendo in questi giorni, con i troppi conflitti in atto in tanti angoli del mondo, a partire dall’Ucraina e dal medio Oriente, rendono ancor più deprimente l’atto vandalico compiuto a Cavriago, il cui responsabile ci auguriamo venga al più presto individuato e punito”, aggiunge la consigliera provinciale Aguzzoli.
Severo anche il giudizio del sindaco di Cavriago, Francesca Bedogni: “É un errore derubricare fatti come quello accaduto oggi a Cavriago ad atti di vandalismo compiuti da sbandati che non conoscono il significato di quello che scrivono. Quanto accaduto oggi davanti alle nostre scuole é un fatto grave, che ferisce la nostra comunità perché rappresenta la negazione dei valori su cui é fondata ovvero i valori espressi dalla nostra Costituzione. Tuttavia non ci faremo trascinare in questo crescendo di odio, intolleranza, razzismo, omofobia, rabbia e cattiveria.
In questo tempo in cui tutto sembra esplodere ed i conflitti sono fuori controllo, anche di fronte ad episodi di questa gravità, vogliamo rilanciare un messaggio di pace, proprio come i colori di questa panchina così brutalmente offesa.
Lavoriamo per la pace ogni giorno insieme a tantissime persone per bene e continueremo a farlo; pace tra le persone, pace tra le generazioni, pace tra i cittadini, pace tra i popoli.
Pace nelle parole, nei gesti che compiamo, nell’uso che facciamo dei social, pace come scelta di fronte a qualsiasi bivio. Queste parole di morte non ci appartengono, questa violenza non vogliamo che entri ancora nelle nostre vite. Risponderemo ogni volta sempre e solo attraverso parole e gesti ispirati alla nostra Costituzione antifascista, che a Cavriago affonda le sue radici grazie a Don Dossetti e Nilde Iotti”.