REGGIO EMILIA – Il Gruppo Trans Reggio Emilia sta preparando una denuncia contro una decina di persone che si sono intrufolate sul web, in una videoriunione sulla piattaforma ‘Zoom’, offendendo gli utenti collegati e “disegnando svastiche”, racconta Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda Reggio Emilia, all’Ansa, parole poi confermate anche a Reggionline. “Stiamo raccogliendo elementi assieme ai nostri esperti avvocati e poi andremo alla polizia postale”.
L’episodio è accaduto ieri sera. ‘Era in corso una videochat di socializzazione tra il nostro Gruppo Trans e la stessa associazione di Bologna – spiega Nicolini – L’avevamo pubblicizzata sulle nostre pagine social e non avevamo disposto una password per l’accesso. Un nostro moderatore accettava gli utenti in entrata e all’inizio sono entrate queste persone con nickname normali, poi cambiati con epiteti di richiamo fascista. Poi all’improvviso hanno condiviso lo schermo che li ritraeva a volto scoperto mentre scrivevano su una lavagna frasi minacciose e offensive, oltre a svastiche naziste. Non ci passeremo sopra, non è una bravata di ragazzini, perché abbiamo riconosciuto un uomo che avrà avuto sui 50 anni. Questo fenomeno si chiama ‘zoom bombing’ ed è sempre più diffuso in Italia. Va condannato. Tanti partecipanti ci sono rimasti male e hanno paura perché si erano mostrati col loro volto”.
Parole di condanna arrivano anche da Federico Amico, presidente della Commissione Parità e Diritti della Regione. “Solidarietà ad Arcigay e Gruppo Trans per il cyberattacco violento e vigliacco subito – ha commentato in una nota – L’ennesimo atto che ci ricorda quanto sia urgente e importante l’approvazione della Legge Zan contro l’omotransfobia, ferma al Senato dopo il passaggio alla Camera a novembre”.
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