REGGIO EMILIA – C’è poca voglia di parlare a Masone, quella svastica comparsa al parco intitolato i fratelli Vecchi nel giorno della Memoria fa ancora male.
Il simbolo ora è stato coperto con nastro adesivo, che avvolge il cartello in orizzontale: un piccolo nastro marrone su sfondo bianco per ricordare a cosa può portare l’inciviltà. Nell’area intitolata a Giuseppe, Gino, Onesto e Giovanni, quattro fratelli di Masone che persero la vita nelle drammatiche vicende della seconda guerra mondiale, la vita però continua a scorrere normalmente: persone che cercano un momento di tranquillità per una passeggiata oppure per fare un po’ di corsa in mezzo al verde e per giocare insieme ai propri bambini. Anche se quella macchia marrone all’entrata è ben visibile a tutti.
La convinzione delle persone che frequentano abitualmente l’area verde è però che si tratti di un gesto isolato, ma comunque assolutamente da condannare. Non mancano nemmeno i volontari, quelli del centro sociale, che hanno continuato a lavorare e a tener curata l’area verde anche nelle ultime ore. Chiamato in causa in prima persona anche il sindaco Luca Vecchi, che proprio a Masone vive: Giuseppe, Gino, Onesto e Giovanni erano suoi prozii. “Ci troviamo di fronte a un susseguirsi di episodi di questo genere – le sue parole – anche a Reggio Emilia. Episodi in cui si alimentano odio, rancore, discriminazione e che ci devono profondamente interrogare”.
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