REGGIO EMILIA – Indietro non si torna, ma si continuerà a lavorare per migliorare il progetto al momento di concedere i permessi di costruire per salvare quanti più alberi possibili. E’ questa la strada indicata dall’amministrazione nel corso del consiglio comunale aperto, il primo dell’era Massari, sul Pru dell’ex Ospizio. A certificare lo stato dell’arte è stato l‘assessore alla rigenerazione urbana e allo sviluppo sostenibile Carlo Pasini, che nel suo intervento ha risposto così ai 2500 cittadini che hanno firmato per fermare il piano particolareggiato di Conad e, in particolare, l’abbattimento di 154 alberi.
Al di là dell’accesso confronto politico e delle proteste delle associazioni ambientaliste, il consiglio di ieri è stata l’occasione per chiarire i contenuti della variante approvata dalla Giunta nel maggio del 2024, dopo l’ok della Provincia e la conclusione dell’iter autorizzativo iniziato nel lontano 2006. Rispetto ad allora la superficie interessata – ha spiegato l’assessore Pasini – è stata ridotta da 20685 a 12960 metri quadrati, eliminando tutta la parte di edilizia residenziale. Restano le aree per il commercio, di cui il supermercato Conad sarà l’attività principale, e quelle destinate alla comunità con la biblioteca, il polo sociale e la casa della salute, per la quale l’Ausl pagherà un affitto al soggetto attuatore, mentre 1100 metri quadrati saranno ceduti gratuitamente all’amministrazione. I nuovi parcheggi saranno invece 652, 138 pubblici e 516 privati, di cui 334 interrati.
L’assessore Pasini si è poi soffermato sui parametri ambientali quelli al centro del confronto con le associazioni ambientaliste e i cittadini più critici dell’intervento. L’impermeabilizzazione del suolo, a progetto finito, aumenterà – ha spiegato – del 3% dall’attuale 52 al 55% mentre gli alberi passeranno dai 354 odierni a 492, con 288 nuove piantumazioni, oltre alle 760 previste nell’adiacente parco degli ippocastani. In questi casi però conta la dimensione delle piante, delle 154 di cui si prevede l’abbattimento ben 133 hanno un diametro superiore ai 25 centimetri. E’ su questo punto che l’intesa tra le parti sembra difficile anche se l’assessore si è impegnato a salvaguardare quanti più alberi possibile durante il cantiere.
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