REGGIO EMILIA – Il progetto già praticamente naufragato della Superlega di calcio ha generato grande attenzione e animato discussioni non solo tra i tifosi ma anche se non soprattutto tra gli addetti ai lavori. Di questo e della concezione dello sport come fattore di inclusione e condivisione ha parlato Mauro Rozzi, presidente della Fondazione dello Sport di Reggio.
Il calcio, a ben vedere, è talmente della gente che le sfide della Reggiana del 4 maggio (martedì), del 7 maggio (venerdì) e del 10 maggio (lunedì) sono state fissate dalla Lega di serie B alle 14. Collocazioni non certo favorevoli per una visione anche solo da remoto, visto che dal vivo non è possibile. I tifosi granata non l’hanno certo presa bene e stanno protestando sui social network.
Detto questo, il progetto sulla Superlega, di fatto già abortito, ovunque ha infuocato negli ultimi giorni il dibattito sul ruolo della sport secondo logiche inclusive o meno. “Non denigro la Superlega – le parole di Rozzi – ma è altro rispetto allo sport. Qui stiamo parlando di finanza e di economia”. Per Rozzi il paragone con il modello Nba americano non sta in piedi: “Il modello Nba è qualcosa di profondamente diverso e prevede un sistema di riequilibrio tecnico e finanziario tra le società in competizione”.
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