REGGIO EMILIA – Sono 450 i cantieri attivati con il Superbonus 110% ancora aperti sul territorio provinciale, per un totale lavori che supera i 300 milioni di euro. Il 60% è stato aperto nel 2021 e 2022, il restante 40% riguarda pratiche aperte a inizio 2023. I numeri dell’osservatorio Cna parlano chiaro: il Superbonus è finito per il legislatore che ha negato la proroga alla cessione dei crediti, ma non nella realtà, con imprese committenti e cittadini che navigano nell’incertezza.
Sono poco meno di 200 i cantieri “incagliati” dalla decisione del Governo (per circa 120 milioni di euro di lavori); una quarantina riguardano condomini. Di questi, una ventina sono nel comune capoluogo, tre nell’area montana, tre in Val d‘Enza. Poi, ci sono due cantieri importanti a Castellarano e a Novellara. Cantieri che dal 2024 beneficiano della detrazione massima al 70% e non più al 110; cantieri, quindi, a rischio stop e di contenzioso.
La situazione è complessa: il persistente blocco delle cessioni, l’assenza di soluzioni per i crediti incagliati e la mancata proroga per i condomini hanno creato tensioni e dispute. Anche sul nostro territorio provinciale, dove le aziende coinvolte in questi cantieri sono oltre 900 e gli addetti molti di più. Molti lavori continuano a singhiozzo, le finiture spesso non vengono finite e chi ci rimette è l’utente finale, ovvero il cittadino.
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