NOVELLARA (Reggio Emilia) – Nascerà nel 2022 la nuova Villa Verde, una seconda struttura collegata alla casa di cura cittadina di viale Lelio Basso a Reggio Emilia.
Il nuovo polo diagnostico sarà collocato nelle ex Officine Slanzi di via Falcone a Novellara. La conferma arriva da Alessandra Franzini, 45 anni, che dall’1 ottobre ha assunto il ruolo di direttore generale di Villa Verde, struttura fondata nel 1957, e che nel suo 65° anno di attività ha deciso di ampliare i propri servizi sanitari.
“E’ un funzione che mi emoziona molto, perché si porta avanti una tradizione di famiglia – le parole della Franzini – Mio nonno è stato il fondatore, poi la clinica è passata nelle mani di mio padre; a seguire, la gestione è stata affidata a manager esterni e adesso ci siamo io e mio fratello Guido, che ha la responsabilità della direzione amministrativa. Possiamo contare su una rete di validi collaboratori che ci stanno aiutando molto, la struttura è molto ben organizzata e ora pensiamo al futuro e a importanti progetti come quello di Novellara, che sarà dedicato principalmente alla diagnostica per immagini. Oltre alle apparecchiature di radiologia tradizionale ed ecografiche, il polo sarà dotato di strumentazioni innovative di tecnologie di ultima generazione come la risonanza magnetica ad alto campo da 1,5 tesla. Nel polo troveranno sede anche ambulatori attrezzati per visite specialistiche”.
Accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, conta oggi 150 dipendenti e un centinaio di medici liberi professionisti. Diventata di fatto ospedale Covid nei mesi più duri dell’emergenza, ora sta tornando alla normalità e alle attività ambulatoriali, di lungodegenza e di chirurgia. Nell’ultimo anno, nel nuovo comparto operatorio inaugurato nel 2019, sono stati condotti 6.400 interventi chirurgici. Insieme al peparto di Medicina lungodegenza ha ospitato, nel corso dell’ultimo anno, circa 4.600 ricoveri. Dietro a questi numeri anche per Villa Verde la difficoltà ereditata dal periodo Covid, a reperire prima infermieri e oggi medici internisti.
“Abbiamo avuto nei mesi scorsi un grosso problema con gli infermieri – ha aggiunto la Franzini – perché molti avevano sostenuto il concorso per lavorare nella sanità pubblica. Grazie a un lavoro svolto in collaborazione con l’Ausl, siamo riusciti a frenare l’esodo”.
Sempre nel corso del 2022 anche la sede principale sarà rinnovata in alcune tecnologie, prevista una nuova risonanza magnetica di ultima generazione e una Tac che permetterà di eseguire indagini diagnostiche di maggior precisione rispetto alle tradizionali.
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