BOLOGNA – Tutto sospeso per ora, ma sarà un collegio di periti a stabilire le reali condizioni di salute di Paolo Bellini, il reggiano ex Primula Nera a processo a Bologna per concorso nell’attentato alla stazione del 2 agosto 1980.
I legali di Bellini due settimane di riposo per il loro assistito, colpito in aula da un malore che aveva reso necessario il ricovero al Sant’Orsola per un piccolo intervento cardiaco. Questa mattina il presidente della Corte d’Assise, nonché del tribunale di Bologna, Francesco Maria Caruso, non ha accolto l’istanza e ha stabilito che saranno tre periti medico-legali ad accertare il reale lo stato di salute dell’imputato coinvolto nel procedimento che mira a identificare i mandanti di quella strage, a dire il se e il quanto di eventuali impedimenti.
Entro il 15 settembre, così ha stabilito la Corte, il collegio dei periti dovrà capire se l’ex Primula Nera potrà partecipare alle prossime udienze “senza rischi eccedenti la normale condizione esistenziale del cittadino, in relazione alle condizioni di salute di ciascuno, evidentemente variabili, tenuto conto che si tratta semplicemente di assistere a udienze che non comportano sforzi”. I periti devono anche dire, dice il provvedimento del tribunale, “se la condizione di stress è rilevante sotto il profilo patologico, tenuto conto che trattasi di condizione comune tutti coloro che partecipano a queste udienze”, ha spiegato il giudice sottolineando la necessità che il processo prosegua a ritmi serrati, “senza interruzioni, inciampi, dilazioni di nessun tipo. Ogni udienza perduta andrà recuperata”, ha detto Caruso.
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