NOVELLARA (Reggio Emilia) – Genetica e tempi, quelli del decesso della ragazza e quelli occorsi per la preparazione di quella che è stata la sua tomba per 18 mesi. Questi gli elementi principali che emergono dalle conclusioni della perizia medico legale sui resti di Saman Abbas. In aula di Corte d’Assise la deposizione dei periti Cristina Cattaneo, Biagio Leone e Roberto Giuffrida, che dallo scorso novembre fino a pochi giorni fa hanno cercato di far parlare quella salma. E viene davvero da chiedersi cos’altro avrebbe potuto dire il corpo di Saman se non fosse rimasto sepolto così a lungo e a così grande profondità, tanto che nemmeno i cani molecolari ne avevano fiutato la presenza nel casolare di viazza Reatino.
Sugli indumenti e sugli accessori che indossava, e sotto le sue unghie, non è stata trovata traccia del dna degli imputati per il suo omicidio, ovvero padre e madre, zio e i due cugini. Sono emersi invece due profili genetici: uno maschile, da un mozzicone di sigaretta, e uno femminile da semi di zucca, entrambi ritrovamenti emersi dal terreno della buca. Profili che non riconducono a parentele con la vittima.
Saman Abbas è morta per asfissia meccanica: presumibilmente da strozzamento, quindi a mani nude, più che strangolamento, gesto che necessita di un laccio. Un’azione che può essere molto veloce: 7 secondi, hanno ipotizzato i periti, per la rottura dell’osso del collo; 11 per produrre il soffocamento. Impossibile determinare con esattezza quando la poveretta sia deceduta: l’agonia può essere durata “anche 8 minuti”, ha detto Cattaneo. Poi il corpo è stato posto nella buca che era stata precedentemente scavata.
Il padre della ragazza, accusato di essere stato il mandante di quel delitto, si è commosso nel vedere le immagini che i periti hanno mostrato in aula, ovvero le immagini dei resti della figlia, nonostante abbia tenuto quasi sempre la testa china. Immagini che, dicono i suoi legali, non aveva mai voluto vedere prima. “Una reazione… cosa vi aspettavate? Non ha detto nulla. Piangeva con il capo chino. Guardava quelle immagini con molta sofferenza”, dicono i suoi difensori, gli avvocati Simone Servillo ed Enrico Della Capanna.
Proprio Shabbar Abbas sarà chiamato a deporre venerdì, assieme anche al fidanzato di Saman e al perito Dominic Salsarola che ha analizzato il terreno circostante la fossa di viazza Reatino.
A fine udienza la presidente della Corte, Cristina Beretti, ha sollecitato la penitenziaria a intensificare le disposizioni per la sicurezza dell’impuntato Danish Hasnain. Non è escluso che possa essere trasferito in un altro penitenziario.
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