REGGIO EMILIA – Il parco della gentilezza a Treviso, la piazza rigenerata ad Agrigento, lo spazio autogestito al parco della ferrovia a Grosseto. Sono alcuni esempi in cui gli studenti di scuole primarie e secondarie hanno, insieme ai loro tutor architetti, ripensato i luoghi delle città in cui vivono, hanno cercato di capire se sono accoglienti o se trasmettono disagio e come immaginarli migliori.
Il progetto “abitare il Paese”, nato nel 2018 dalla collaborazione tra Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) e Fondazione Reggio Children è arrivato alla settimana edizione. Cristian Fabbi, direttore generale della Fondazione: “L’alleanza tra architettura e pedagogia ha permesso ormai a migliaia di studenti in Italia di scoprire l’importanza dello spazio come ‘terzo educatore’, così lo definiva Loris Malaguzzi. Affrontando il tema della città, delle comunità educanti, e ora della partecipazione civica, diverse generazioni, giovani, architetti, insegnanti, hanno collaborato affermando il valore dell’apprendere insieme, del riconoscere l‘essere cittadini, del condividere luoghi pubblici e del migliorarli come spazi di relazione”.
A oggi sono stati coinvolti nel progetto, su tutto il territorio nazionale, 5mila studenti, 200 scuole di ogni ordine e grado, 200 architetti e tutor-insegnanti.
Reggio Emilia Fondazione Reggio Chlldren Cristian Fabbi