Studentessa di Scandiano morta per un malore: tre medici indagati. VIDEO

SCANDIANO (Reggio Emilia) – La mamma, il papà, la sorella e il fidanzato di Irene Montruccoli vogliono sapere perchè. Ci sono ancora tante domande sulla morte della studentessa di Arceto di Scandiano, stroncata da un edema cerebrale nel maggio dell’anno scorso a pochi giorni dal suo ventiduesimo compleanno e dopo aver fatto accesso all’ospedale di Reggio due volte lamentando forte mal di testa.
I famigliari si sono affidati all’avvocato Noris Bucchi. Per il decesso della giovane la procura, scrive il Resto del Carlino, ha iscritto nel registro degli indagati tre persone: tre medici che hanno avuto in carico Irene. L’ipotesi di reato fin dai primi giorni dopo il decesso della ragazza è stata omicidio colposo, ma inizialmente il fascicolo era stato aperto contro ignoti. L’inchiesta è nella sua fase preliminare, il sostituto procuratore Giacomo Forte deciderà se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione in base all’esito degli accertamenti e al resoconto che nelle prossime settimane i professionisti indagati renderanno di quei giorni.
Irene Montruccoli soffriva di mal di testa da circa una settimana e venerdì 20 maggio aveva fatto accesso una prima volta al Santa Maria Nuova. Le era stata fatta una terapia endovenosa, poi la ragazza era tornata a casa. Il giorno dopo si era reso necessario un nuovo accesso, ma la Tac non avrebbe fatto emergere nulla. Nelle ore successive, il dramma: Irene era stata colta da malore in casa, il viaggio d’urgenza in elisoccorso a Parma e le cure al Maggiore nulla avevano potuto.
C’era stata grandissima commozione lo scorso 22 dicembre, quando alla famiglia di Irene, che era grande appassionata di motori e studentessa modello, era stato consegnato l’attestato di laurea alla memoria nel dipartimento di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio.