REGGIO EMILIA – Ancora scintille dopo la messa per il processo sugli affidi in val d’Enza in vista del giudizio di primo grado che la parrocchia del Sacro Cuore, alla Baragalla, in città, aveva annunciato per lo scorso 25 giugno, ma che poi non si era svolta a seguito delle roventi polemiche che si erano scatenate e dopo l’intervento della Diocesi.
All’alba all’esterno della Chiesa é comparso uno striscione a firma di ‘Reggio Emilia Tricolore’, sigla riconducibile al movimento di estrema destra ‘Casapound’: “Né santi né martiri – si legge – verità e giustizia per Bibbiano”.
Ricordiamo che il 10 luglio é attesa la sentenza, 14 sono gli imputati.
Sulla vicenda è intervenuta l’Unione Giuristi Cattolici di Reggio Emilia per stigmatizzare l’azione come strumentale e irrispettosa della dignità delle persone e della stessa comunità ecclesiale. “L’UGCI – si legge nel comunicato – ritiene che ogni iniziativa al di fuori coi modi e i tempi del processo, produca effetti dannosi per tutti gli attori coinvolti, per la serenità del processo medesimo e per la sofferenza dell’intera comunità civile, già lacerata dalla vicenda”.
I giuristi cattolici esprimono la loro solidarietà all’Arcivescovo Giacomo Morandi e al parroco don Davide Poletti “che hanno – concludono – concordemente indicato, con le parole e le decisioni dei giorni scorsi, le corrette modalità con cui accostarsi alla delicatezza e complessità della situazione”.













