Dall’inizio dell’anno, il rendimento del decennale statunitense ha raggiunto i livelli prepandemici di fine 2019 e, a ridosso di tali massimi di periodo, ha superato il dividend yeld del SP500, continuando a rimanere in uno stretto range di prezzo. In questa fase, chiunque sia sul punto di investire su un orizzonte temporale di lungo periodo, mantenendo un profilo conservativo, può trovare un vantaggio dall’inserire, nel proprio portafoglio, una percentuale di treasury, tuttavia un investitore non nettista dollaro dovrebbe tener conto anche del rischio cambio, in previsione del quale una buona copertura o hedging può aiutare ad aggirare l’intoppo. Naturalmente questa strategia non è a costo zero, implica, infatti, una piccola spesa in termini di capitale libero da allocare.
Utilizzare l’hedging nelle strategie di investimento
Capire cos’è l’hedging rappresenta il primo passo per sfruttarne a pieno tutte le potenzialità, dal momento che nel mondo degli investimenti e del trading online esistono varie tipologie di copertura. Quella sul cambio, come già accennato, presuppone un acquisto di attività finanziarie denominate in valuta differente rispetto quella base: nel caso di titoli USA -ma ciò vale per sottostanti esteri in generale- un risparmiatore europeo può destinare, ad esempio, una frazione del capitale a disposizione per esporsi a leva contro il dollaro, così, nel caso in cui questo si deprezzi, la copertura potrà controbilanciare l’asset negoziato.
Ovviamente, se la valuta dell’investimento dovesse rafforzarsi, il risparmiatore avrebbe un mancato ritorno dalla componente cambio, tuttavia è bene sottolineare che l’hedging può essere dinamico e quindi eliminabile nel caso non sia funzionale in un determinato momento.
Hedging e materie prime
L’hedging attraverso le materie prime è una strategia attuabile nel caso in cui i corsi di un sottostante siano direttamente correlati all’andamento del prezzo di una commodity. Ad esempio, il prezzo delle azioni di una compagnia aerea è abbastanza suscettibile a variazioni della quotazione del greggio: ipotizzando di aver accumulato in portafoglio tale tipologia di titoli, un forte deprezzamento del petrolio potrebbe avere un forte impatto sull’allocazione, quindi, vendendo allo scoperto la materia prima, è possibile sterilizzare l’investimento dalla suddetta correlazione. In questo caso, per effettuare la copertura si può utilizzare un future, un certificato a leva oppure i Contratti per Differenza, che rappresentano il compromesso migliore in termini di costi e capitale da immobilizzare.
L’hedging anticiclico all’interno di un’allocazione di portafoglio
Altre forme di hedging, in senso lato del termine, sono rappresentate da strategie per diluire la concentrazione di rischio in un’allocazione di portafoglio. Nello specifico, la diversificazione in asset classes, aventi, reciprocamente, un alto coefficiente di correlazione inversa, rappresenta lo strumento ideale per controbilanciare un investimento nelle varie fasi di mercato.
Inoltre, per ammortizzare l’impatto che può avere su di esso l’andamento dell’economia mondiale, si possono accumulare determinati sottostanti che fungono da bene rifugio. Fra questi, l’oro è certamente quello più conosciuto e utilizzato, ma di recente si stanno sviluppando nuove nicchie di mercato su temi alternativi di investimento. Quest’ultima copertura è più comunemente definita dagli addetti ai lavori hedging anticiclico.
Trading online: hedging o stop loss per tagliare le perdite
Nel mondo del trading online, l’hedging è quella tecnica di copertura utilizzata nelle compravendite in vece del comune stop loss. Una cattiva abitudine abbastanza diffusa fra gli investitori è infatti quella di non riuscire ad applicare correttamente la chiusura di posizioni in perdita, spostando o eliminando scientemente l’ordine automatico. Ciò è dovuto non tanto ad una strategia operativa fallace, quanto all’incapacità di accettare loss da un punto di vista emotivo.
Per eludere questa componente caratteriale, molti ricorrono all’hedging, cioè all’apertura di una posizione con la stessa size, ma di segno opposto, su un determinato sottostante, in modo da cristallizzare la posizione, in attesa di eventi. Naturalmente, dal punto di vista aritmetico, il risultato non è differente rispetto alla banale applicazione dello stop loss, ma da un punto di vista psicologico l’impatto sul trader è determinante.
Informazione a cura di Kaiti expansion














