REGGIO EMILIA – Dopo due mesi è uscito dalla Rianimazione di Reggio Orjol Lame, il 32enne unico sopravvissuto all’incidente di Villa Gaida e alla sua famiglia: era alla guida di un’auto con a bordo la compagna, il figlioletto e i giovanissimi cognati, è uscito di strada andando a schiantarsi contro il muro di una casa disabitata lungo la via Emilia.
L’uomo è stato trasferito dal Santa Maria Nuova all’ospedale di Correggio, dove esiste un apposito reparto di riabilitazione. E’ a tratti vigile, anche se le sue condizioni ad ora non rendono possibile un colloquio con gli inquirenti. La procura di Reggio sta monitorando l’evoluzione della situazione.
Lame è indagato per omicidio stradale plurimo aggravato dal fatto di essersi messo alla guida sotto l’effetto di droga e alcol, oltre che senza patente e con l’auto priva di assicurazione. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Marco Marano.
I funerali di Shane, 22 anni, del figlio di lei e di Orjol, Mattias, un anno e mezzo, e dei fratellini della ragazza, Resat e Rejana, 11 e 9 anni, si sono svolti a Durazzo, città d’origine della famiglia. Lì i coniugi Ardian e Anjeza, genitori dei tre ragazzi e nonni del piccolo, sono rimasti dai primi giorni di novembre. E’ remoto un loro ritorno nel parmense, dove si erano stabiliti da qualche mese. La giovane coppia assieme al figlioletto viveva invece a Cadè.
Così come la procura ha fatto con un proprio perito di parte, anche gli avvocati incaricati dai famigliari delle vittime hanno dato mandato a un consulente di stilare una perizia per ricostruire i dettagli della dinamica dell’incidente. Tra loro, il legale Nicola Termanini dice che, per la questione risarcimenti, l’unica possibilità per i parenti è il Fondo Vittime dell’Emilia-Romagna.
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