BOLOGNA – Il sostituto Pg Nicola Proto, al termine della sua requisitoria, ha chiesto la conferma dell’ergastolo davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Bologna per l’ex Avanguardia Nazionale, il reggiano Paolo Bellini, condannato in primo grado e considerato uno degli autori della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, in concorso con gli ex Nar già condannati e con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, tutti deceduti e non più imputabili, ma ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori dell’attentato.
Bellini, in videocollegamento dal carcere di Spoleto, ha scosso la testa alla richiesta del pubblico ministero. Ha sempre sostenuto di non essere lui l’uomo ripreso nel video girato dal turista tedesco Polzer. E’ convinto del contrario invece sostituto Pg Nicola Proto che nelle 6 ore di requisitoria ha ribadito tutti gli elementi contro Bellini, partendo dalla “prova granitica” (così ha scritto la Corte d’Assise nelle motivazioni della sentenza di primo grado) della presenza in stazione dell’ex Avanguardia Nazionale, grazie al video amatoriale che ritrae un uomo con le sue fattezze e che per l’ex moglie di Bellini, Maurizia Bonini, è proprio lui. La donna, cambiando la sua versione dopo quarant’anni e affermando che la mattina del 2 agosto Bellini arrivò a Rimini non alle 9, ma molto più tardi, verso l’ora di pranzo, fu decisiva nel far condannare l’ex consorte all’ergastolo.
“Un delitto inconfessabile” l’ha definito il sostituto Pg, “infestato dai depistaggi”, che 2impediscono la ricostruzione di ogni singolo ruolo”. Il sostituto ha poi affrontato i rapporti tra Bellini, destra eversiva, e i servizi segreti deviati. “Una ricostruzione da manuale” secondo il legale dell’ex primula nera Antonio Capitelli. La difesa ha chiesto una perizia sul filmato girato in stazione, estrapolando un fotogramma che mostra un orologio di una donna dietro al presunto Paolo Bellini: secondo i legali di Bellini l’orologio segnava le 13.15 e costituirebbe una prova fondamentale in grado di scagionarlo. L’accusa invece sostiene che quel filmato sia stato girato da un treno che a quell’ora era già stato spostato per permettere i soccorsi. Capitelli, insieme al collega Manfredo Fiormonti, fornirà la sua ricostruzione nell’arringa finale, in programma il 5 e il 12 giugno. Nella prossima udienza, fissata per il 22 maggio, preseguirà la requisitoria per gli altri due imputati, poi la parola passerà ai legali delle parti civili.
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