BOLOGNA – Per Paolo Bellini, a quasi 41 anni di distanza dalla strage della stazione di Bologna, non c’è l’attualità del pericolo di fuga o di reiterazione del reato, ma a suo carico sussistono gravi indizi. E’ questo in sintesi, secondo quanto riportato dall’Ansa, il contenuto del provvedimento con cui il gip Francesca Zavaglia ha rigettato, per mancanza di esigenze cautelari, la richiesta di custodia in carcere avanzata 10 mesi fa dalla Procura di Bologna per l’ex militante di estrema destra.
Bellini è accusato, tra l’altro, per un video che ritrae una persona con i baffi sul primo binario, la mattina del 2 agosto. Un volto ritenuto compatibile con quello dell’imputato, riconosciuto anche dalla ex moglie. La richiesta era stata fatta dal pool di magistrati dell’accusa, prima della richiesta di rinvio a giudizio che ha portato all’attuale udienza preliminare per Bellini, aggiornata all’11 gennaio. Ora la Procura valuterà se fare ricorso.
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